
Doveva essere il fenomeno del 2023 e sembrava davvero che stesse riuscendo nell’ardua impresa di modificare radicalmente le nostre ricerche sul web (e non solo). Eppure all’improvviso, più o meno tra primavera ed estate, se ne è parlato sempre meno fino quasi a scomparire. Solo un hype momentaneo? Non lo crediamo. Secondo noi le ragioni di questo improvviso spegnimento di riflettori è da ritrovarsi in due ragioni principali: il passaggio a GPT4 e il depotenziamento dell’intelligenza artificiale.
La prima ragione è quasi totalmente commerciale. L’azienda dietro questo motore di intelligenza artificiale ha capito che con quel potenziale poteva fare molti più soldi e allora ha cominciato a spingere verso la soluzione a pagamento, destinata soprattutto alle aziende, denominata ChatGPT4. Ma la seconda ragione è quella più inquietante. La comunità degli utenti più smanettoni aveva iniziato a comprendere il vero potenziale che nascondeva ChatGPT e le risposte che dava potevano risultare fin troppo potenti. In alcuni casi sono state poste anche domande di carattere sanitario e la risposta andava decisamente contro quello che alcuni paesi occidentali avevano imposto durante la pandemia, tirando in ballo diritti umani e costituzioni dei vari paesi.
Tutto questo era decisamente troppo da tenere a bada e qualche manina dall’alto è probabilmente intervenuta per bloccare uno strumento che desse risposte contrarie agli istinti più dittatoriali di alcuni paesi.
Insomma, quella artificiale sembra essere sempre più intelligente mentre quella naturale ci sembra ogni giorno più stupida. E corrotta.
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